Descrizione

Esistono 60 specie di ratti, di cui due commensali dell’uomo: il ratto nero e il ratto delle chiaviche. Le dimensioni di questo roditore variano a seconda della specie, con un peso che può raggiungere i 500 grammi. I ratti sono spesso confusi con i topi, ma presentano alcune differenze da tenere in conto per stabilire il tipo di trappole con cui contrastarne l’infestazione: tra queste, le dimensioni (maggiori nel caso dei ratti), i comportamenti alimentari e le caratteristiche delle deiezioni (veicolo di malattie). Una possibile infestazione di ratti in un luogo domestico o in azienda può essere individuata da segnali come la presenza di odori di ammoniaca, di escrementi e di cibo e/o materiali rosicchiati dagli incisivi di questi roditori.

Ambiente e nocività

I ratti rappresentano una minaccia per l’uomo, in particolare per i danni alle coltivazioni, a materiali e oggetti come cavi elettrici. Essi hanno la necessità di rosicchiare qualsiasi cosa per limare gli incisivi che crescono senza sosta. Il loro habitat naturale è la terra, dove costruiscono le tane, ma spesso fuoriescono alla ricerca di cibo, riuscendo a infilarsi in spazi anche molto stretti, data la loro conformazione fisica. Sono, altresì, bravi arrampicatori. Così come per i topi, si tratta di un animale molto prolifico: si stima che un esemplare femmina possa partorire fino a sei volte all’anno, con una cucciolata che oscilla tra i cinque e i dieci nascituri. Il ratto può essere, inoltre, portatore di più di 30 patologie trasmissibili all’uomo. Tra queste, salmonellosi e leptospirosi.